La canzone classica napoletana

Eco di Napoli

150 canzoni classiche napoletane per pianoforte interpretate in recital dalla pianista Aysun Estefany Amedeo Rodriguez,
tra le tante sono da ricordare:

Canzone del pescatore
Finestra che lucevi ed or non luci
La fata di Amalfi
Cantabile espressivo
Serenata
Facci la prova
Addio a Napoli
La grotta azzurra (Melodie di Capri)
La marinella
Carolina
La rosa
La risposta a Retella
La sorrentina
Tarantella briosa

Souvenir de Naples

La canzone classica napoletana

È un repertorio musicale sviluppatosi a Napoli dagli inizi dell’ottocento all’immediato secondo dopoguerra. Definita l’epoca d’oro della canzone napoletana, la stessa vede tra gli autori e compositori, importanti poeti e parolieri per lo più napoletani, nonché illustri personalità della lirica, che hanno tramandato nel tempo i brani del repertorio. Tra i grandi interpreti della musica lirica che hanno eseguito la classica canzone napoletana, sono da ricordare: Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras ed altri. I principali autori e poeti delle canzoni classiche napoletane sono: Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo, E. A. Mario, Libero Bovio.

L’origine della canzone napoletana

I primi canti napoletani sono legati alle tradizioni dell’Antica Grecia. Le musiche e le danze di Neapolis, città fondata dai greci nel quinto secolo a. C., quelle legate al periodo della semina e del raccolto, le ritroviamo nella tammurriata, ancora oggi praticata nell’interland napoletano, ed in particolare nei paesi vesuviani. La canzone napoletana cominciò a prendere forma nel 500 con la Villanella; fu di origine popolare, e si diffuse rapidamente in molte parti del mondo.

Nel 600 si affermò la Tarantella, che nei secoli successivi fu uno tra i ritmi più usati per le canzoni napoletane, e possibile che nasca dall’incontro di due danze, la Moresca Araba ed il Fandago Spagnolo, a volte con derivazioni dal ballo pugliese della Tarantola.

Negli usi e costumi napoletani era consueta abitudine di portare le serenate alle donne amate, lo si faceva spesso con il “calascione”, antico strumento napoletano, simile alla chitarra. Coloro che eseguivano le serenate, erano gli stessi che popolavano l immenso numero di Taverne che si svilupparono a Napoli nel 700, ed era lì che avvenivano vere e proprie sfide di improvvisazione.

Nell’800, fu raccolta tutta la musica del popolo in spartiti, così nacquero le prime case editrici. Molti autori componevano melodie, canzoni, che assieme presero interesse turistico, quindi con il tempo uno sbocco internazionale, fu così che nacque “la celebre canzone classica napoletana” famosa in tutto il mondo.

Sono da ricordare le 150 Canzoni Classiche Napoletane per pianoforte e canto e per pianoforte solo, molte di esse interessanti ed inedite, oltre che essere amate per la loro unica tipicità.

Aysun Estefanie e la canzone napoletana

“Nel mio studio sulla Canzone Classica Napoletana c’è stato un grande ricordo affettivo inserito nei miei programmi, con il desiderio di abbracciare e ringraziare tutti i miei più cari amici partenopei che mi hanno sempre allietata con la loro leggera e saporita cucina mediterranea, dandomi una straordinaria amicizia e ospitalità. Queste mie parole sono l’appassionato preludio ai miei programmi eseguiti in tutto il mondo con Napoli sempre nel cuore”.