Note sul repertorio
degli autori iberici, latino-americani e mediterranei
Si tratta di musiche congeniali a Stefanía Amedeo che ha svolto, e tuttora svolge, nei confronti di questi autori un’accurata ricerca stilistica.Le composizioni iberiche, eseguite con originalità interpretativa, si rivelano nella peculiarità timbrica e nel colore che il suo pianismo ha saputo conseguire, con esiti sorprendenti.L’inserimento dell’arte flamenca, il richiamo al “cante Jondo” e alla sua specificità ritmica, sostanziano molte opere degli autori iberici di una drammaticità unica.Da Granados e Albeniz alla “Nuova scuola musicale” spagnola del ‘900, che vede in De Falla e Turina i massimi autori, Stefanía Amedeo ha proseguito la sua ricerca avvicinandosi ai compositori latinoamericani, G. Guastavino, A. Ginastera, E. Lecuona, A. Piazzolla ed altri; in essi ha riscoperto una costante folcloristica la cui complessità musicale comporta non solo capacità tecniche di alta scuola, ma anche una tensione continua con le potenzialità dello strumento. Il lecuona pianistico e la riconversione pianistica dei brani di Piazzolla costituiscono, per fare alcuni esempi, una prova di eccezionale difficoltà e comportano la necessità di una reinvenzione interpretativa che, dialetticamente, ripropone l’efficacia del testo.Un discorso a parte, sebbene si tratti pur sempre di ricerca connessa alla precedente, merita la scelta di altri autori mediterranei, in particolare italiani, spesso trascurati nei programmi e nei repertori usuali. Si tratta di Giuseppe Martucci, autore di particolare rilievo nella formazione pianistica di Stefanía Amedeo, di Enrico Mineo, di Costantino Palumbo e di Francesco Cilea. La ricchezza musicale degli autori citati, e degli altri inseriti nelle proposte programmatiche, affonda le sue radici nel folklore mediterraneo con il recupero di antichi motivi e arie tradizionali, tradotti nel linguaggio pianistico con sapienza ed espressività. Di Francesco Cilea Stefanía Amedeo ha preparato l’esecuzione dell’opera omnia per pianoforte.